IL MISTERO DEL METEOR CRATER
Il Meteor crater, un antico cratere da sempre luogo sacro dei Navajo, mantiene ancora oggi il suo fascino di indiscutibile mistero - La sua origine viene attribuita all'impatto con una meteora, ma l'enorme bolide non è mai stato trovato - Una compagnia privata custodisce con recinzioni e guardie armate l'inviolabilità del luogo - Il Presidente Roosevelt in persona autorizzò una Società per la ricerca del bolide celeste che avrebbe provocato il cratere - Allo sfortunato ricercatore del meteorite fantasma la NASA ha dedicato il nome di un cratere lunare - Il Meteor crater e l'antica civiltà degli Anasazi, il popolo scomparso in una notte, che aveva cultura e esoterismo eguali a quelli dei Druidi in Europa - Gli esperimenti della NASA al Meteor crater.
A poche centinaia di chilometri da Phoenix, in Arizona, vicino alle incredibili bellezze naturali del Grand Canyon, un mistero continua a sfidare la scienza e la storia.
Oggi il luogo è di proprietà di una società privata, recintato, e strettamente sorvegliato da guardie armate. Al cratere si può accedere solo attraverso una balconata che si protende sull'impressionante precipizio alla modica cifra di 13 dollari. Ovviamente non esiste più alcun richiamo alla tradizione indiana, esiste solamente una sorta di tempio alla curiosità astrofisica del fenomeno celeste che rappresenta. Ma il senso del mistero che possiede il Meteor crater non è stato possibile sconfiggerlo, esso c'è ancora e si sente palpabile e indiscutibile. Cosa ci fanno le guardie armate? Perché il governo federale ha favorito la cessione a questa compagnia privata di un bene che dovrebbe essere pubblico come tutti gli altri parchi e curiosità naturali del territorio americano? La prima descrizione del cratere nella storia dei bianchi colonizzatori del "nuovo mondo" è del 1871. Il sito venne subito identificato come un vulcano e gli venne dato il nome di Cono Bute. Ma l'idea della natura vulcanica del cratere non convinse molto a lungo e si fece presto largo l'ipotesi di una origine conseguente ad un impatto meteorico. Nel 1902 l'ingegnere Moreau-Barringer di Philadelphia, convinto di trovare una grande massa ferrosa da utilizzare industrialmente, chiese e ottiene una concessione di sfruttamento minerario dal governo americano. La concessione fu firmata addirittura dall'allora presidente Teodoro Roosevelt in persona e non si comprende per quale motivo venne attuata questa prassi inusuale per l'ordinaria amministrazione statunitense. L'ingegnere Barringer diede quindi vita la Standard Iron Company e inizio' i lavori di sondaggio del fondo del cratere alla ricerca della enorme massa ferrosa che doveva averlo provocato. Tuttavia contro ogni aspettativa i sondaggi non portano ad alcun risultato: la massa ferrosa del presunto meteorite non si trovo'. Sul fondo del cratere venne rilevato solamente un cospicuo strato di bianca sabbia, simile al talco, che è alquanto comune in altri luoghi della zona... Nel 1909, dopo 28 inutili sondaggi che avevano raggiunto i 600 metri di profondità, i lavori vennero sospesi. All'inizio della prima guerra mondiale venne fatto ancora qualche tentativo che non porto' però ad alcun risultato auspicato. I tentativi cessarono nel 1929 con la grande depressione economica USA che porto' alla chiusura definitiva della Standard Iron Company. L'ingegnere Barringer muori' qualche anno più tardi senza aver ottenuto nulla di concreto dalla sua impresa, oltretutto fallita clamorosamente anche sul piano economico. Tuttavia il governo americano oggi gli tributa egualmente un particolare riconoscimento, destinando il suo nome addirittura ad un cratere sulla Luna. Privilegio alquanto inusuale e eccezionale secondo la prassi di lavoro della comunità scientifica internazionale che preferisce solitamente l'attribuzione di nomi di personaggi storici. Per quale merito Barringer, nonostante il suo fallimento scientificoe economico, ha infranto la consuetudine? Il mistero si accentua...
Così è successo per il fenomeno delle stagioni, dell'alternarsi del giorno e della notte, dei temporali, dei vulcani e del fuoco. L'incapacità di dare una spiegazione razionale dei fenomeni hanno però portato alla percezione del "mondo magico" e della consapevolezza dell'atto di esistenza individuale che l'ordinario con i suoi bisogni pratici e oscuri tende a soffocare. Elementi che hanno portato all'intuizione di un "segreto", causa e ragione della vita nell'universo. L'interpretazione religiosa a posteriori dei fenomeni naturali ha portato all'antropomorfizzazione dei fenomeni stessi, visti come la manifestazione di divinità poste a custodia del segreto, nel tentativo di stabilire un ponte interattivo e didattico tra l'uomo e le forze del cosmo. Il fuoco, ad esempio, elemento rivoluzionario per l'evoluzione della civiltà umana, venne associato ad un dono degli dei del cielo per aiutare gli uomini. Questo concetto fu poi associato a sua volta alla caduta delle grandi meteore come manifestazione evidente della presenza degli dei celesti. In questa prospettiva va notato come, su tutto il pianeta, miti e leggende parlano in effetti di divinità antropomorfe discese dal cielo per portare conoscenza agli uomini e per colonizzare popoli semiumani da cui far nascere grandi civiltà. I Maya e gli Aztechi festeggiavano con la comparsa mattutina di Venere l'arrivo degli dei celesti che avevano originato l'uomo e la loro stessa civiltà. Possiamo citare il mito di Fetonte, quello della caduta del carro solare presso la città di Torino, in Italia, che secondo Platone si trattava di un grande celeste caduto sulla Terra, e l'antica divinità cinese che discese dal cielo con i suoi servitori di metallo per creare una civiltà nella remota Cina. Come presso molti altri popoli, queste entità mitiche e benefattrici dell'uomo erano conosciute anche presso gli antichi abitanti del territorio del Meteor crater e ancora oggi presso gli Hopi e i Navajo vengono ricordati e celebrati con il nome di Katchina. Una sorta di spiriti intermediari tra l'uomo e le forze della natura. La caduta delle grandi meteore sembra segnare le tappe dell'umanità. Una meteora liberò il mondo dai grandi rettili per far posto all'uomo e una brillante cometa cadde sul luogo in cui nacquero Zoroastro, Mithra e lo stesso Cristo. Probabilmente con la stessa incidenza anche l'evento preistorico che diede forma al Meteor crater non mancò di essere notato dalle popolazioni esistenti allora sul nostro mondo. Forse, tanto da sollecitare la traversata dello stretto di Bering per vedere cosa era accaduto, per cercare una magica porta che portasse fuori dal sogno, quella porta già cercata inutilmente alla base di ogni arcobaleno.
Non c'è da meravigliarsi se la caduta del meteorite dell'Arizona fu avvertito nella lontana Asia.
Ad esempio il tuono e la luce dell'esplosione della meteorite della Tunguska, di dimensioni molto contenute, caduta nel 1908 in Siberia, fu avvertita a Mosca e più in là sino a Londra... Se si considera che per creare il Meteor crater si stima l'uso di una energia pari a mille bombe H, ciascuna eguale a quella di Hiroshima, si può pensare che l'evento fu sicuramente in grado di essere avvertito ben più in là dei limiti continentali del territorio nordamericano...
Le migrazioni successive possono poi aver consolidato la fama sacra del luogo e devono aver favorito il passaggio di informazioni, attraverso lo stretto di Bering, sino alle popolazioni dell'Asia centrale creando un vero e proprio culto e richiamando masse sul nuovo continente.
Le fonti ufficiali parlano di una origine meteorica del cratere e solitamente esso viene descritto dai testi di forma circolare, come ci si aspetta ovviamente che sia la forma di un cratere. Tuttavia esiste un paradosso che può mettere in discussione questa tesi. A parte il fatto che data l'esistenza del cratere non si trovi la meteora che l'avrebbe dovuto produrre, se si osserva il Meteor crater dall'alto si ha la sorpresa di constatare che questo non è affatto circolare come ci si aspetta, ma bensì è di forma inequivocabilmente quadrata. Se ci soffermiamo a considerare come tutti i crateri, vulcanici e meteorici, sia sul nostro pianeta che sulla Luna, e possiamo aggiungere anche nell'intero sistema solare, sono sempre di forma circolare, viene da chiederci quale sia la vera natura del Meteor crater. Se valutiamo che nonostante gli sforzi tecnologici sinora effettuati non è stata trovata traccia di alcun corpo meteorico e che i reperti meteorici, una sorta di tectiti stranamente magnetiche, sono state trovate non dentro, ma all'esterno del cratere viene da chiederci in quale strana e particolare categoria debba essere incluso il fenomeno del meteor crater. Negli anni '80 la NASA ha condotto dei lunghi rilevamenti sul fondo del cratere. Ufficialmente si è trattato di un training per gli astronauti di Apollo 11, l'equipaggio che poi sbarcò sulla Luna. Ma sul fondo del cratere ancora oggi si possono vedere strutture e recinzioni metalliche che nulla sembrano avere a che fare con la missione lunare. Si vedono le tracce degli scavi fatti dalla NASA al fianco di quelli effettuati dai primi pionieri che cercavano il ferro della meteorite che non c'era. Scavi che ricordano il caso di quelli fatti, sempre dalla NASA, negli anni '70 all'interno del grande vulcano spento, sull'Isola di Pasqua. Un vulcano che era noto presso gli indigeni dell'isola per il suo carattere sacro e per le strane apparizioni notturne di corpi celesti luminosi e dai colori cangianti. A quel tempo, allo scopo ufficiale di dover installare dentro al cono vulcanico una stazione di rilevamento dei satelliti, fu calato un escavatore insieme ad una equipe di archeologi. Inutile dire che anche allora il perimetro del cratere era recintato e guardato a vista da guardie armate....
Giancarlo Barbadoro |